Scendendo da Francavilla al Mare fino alla marina di San Salvo si incontra la magica costa dei trabocchi, riconosciuta dall'Unesco come Patrimonio dell'Umanità. Il litorale presenta spiagge di sabbia dorata, alternate a distese di ciottoli lucidi, cui si aggiungono scorci selvaggi con rocce dai profili aguzzi: su questo panorama diversificato vegliano da tempo immemorabile i trabocchi, ataviche costruzioni simili a palafitte, che rompono la continuità tra cielo e mare e, col loro fascino secolare, hanno sedotto famosi artisti e poeti.
La macchina "pareva vivere d'una vita propria, avere un'aria e un'effigie di corpo animato". Così D'Annunzio descriveva quelle strane creature protese verso il mare che, avendo avuto la meglio sulle ingiurie del tempo, testimoniavano gli usi di un'antica civiltà legata alla pesca. I trabocchi, che tanto lo affascinavano e che dominavano il litorale della sua amata regione, mantengono ancora oggi lo stesso appeal e la stessa valenza storico-culturale. Arrivati ai giorni nostri quasi per caso, dopo l'abbandono seguito alla Seconda Guerra Mondiale, i fedeli guardiani della costa vivono attualmente una sorta di seconda giovinezza, dovuta al riconoscimento della loro rilevanza storica ed estetica, che ha spinto le autorità locali a valorizzarli in senso turistico. Ma la costa dei trabocchi non è solo un concentrato di tradizione: il litorale chietino si contraddistingue anche per gli stabilimenti balneari incredibilmente suggestivi e attrezzati per andare incontro alle più svariate esigenze dei turisti.
Tra le località recentemente premiate con la bandiera blu si ricorda la splendida spiaggia di Punta Penna, nota per il secondo faro più alto d'Italia e vicina alla riserva naturale di Punta Aderci, meta prediletta per appassionati di birdwatching e di immersioni. La distesa di granelli dorati di Punta Penna, lunga diversi chilometri, si aggiunge alla spiaggetta di sassi dei Libertini e a quella di ciottoli di Montegrossa. Quest'ultima, incastonata tra spazi verdi ideali per il trekking e la mountain bike, è dominata da un antico trabocco che, regalando una visuale da cartolina, non fa che aumentare la meraviglia del luogo.
Altre spiagge che hanno ottenuto l'ambito riconoscimento della bandiera blu sono quelle nei dintorni di Fossacesia. Qui le baie che circondano il piccolo golfo profumano di ginestra e finocchietto marino e sono sovrastate da un colle su cui si erge l'imponente Abbazia di San Giovanni in Venere. Tra le altre, non si può non citare la spiaggia della Fuggitella che, caratterizzata da pietre bianche miste a sabbia, è apprezzata per l'atmosfera sognante data dal trabocco Pesce Palombo, oltre che per la vegetazione rigogliosa e selvaggia. Anche la Marina di San salvo, a ridosso del centro della città, può fregiarsi del premio attestante l'eccellenza di acque e servizi, oltre a vantare l'unico parco dunale di tutta la costa adriatica. Situato sul lungomare Cristoforo Colombo, il Giardino Botanico Mediterraneo mostra la tipica vegetazione strutturata in fasce parallele alla riva e arricchisce un litorale sabbioso dai fondali bassi e dalle acque trasparenti.
Se poi storia e natura non dovessero bastare, ci si potrà far catturare dagli itinerari del gusto: se per provare i vini locali è d'obbligo una visita al Palazzo Corvo di Ortona, sede dell'Enoteca Regionale, per un'esperienza enogastronomica totalizzante è possibile recarsi a San Vito Chietino, che nel mese di luglio ospita la rinomata manifestazione Cala Lenta. Probabilmente, però, l'avventura più emozionante sarà la cena sul trabocco, con il pescato del giorno e il dolce abbraccio del mare.
Cominciando il viaggio da nord, la costa dei trabocchi si apre con la sagoma di Francavilla che, come notò D'annunzio, si staglia "netta, agilissima, tra 'l verde". A seguire si incrocia Ortona che, oltre ad essere una delle più frequentate stazioni balneari della costa, offre un'imperdibile vista panoramica da godersi dalla Passeggiata Orientale. Percorrendola, gli occhi verranno deliziati dal Castello Aragonese a strapiombo sul mare e dalla famosa cattedrale di San Tommaso, che conserva gelosamente i resti dell'apostolo.
Continuando verso sud ci si imbatte in San Vito Chietino, considerato il centro della costa dei trabocchi. La città marittima, definita da D’Annunzio “il paese delle ginestre”, è nota per l'eremo che il poeta ristrutturò per soggiornarvi con l'amante Barbara Leoni. Oltre al parco dove lei è sepolta, un'attrazione da non perdere è il Belvedere Marconi, da cui si possono contemplare la Maiella, il Gran Sasso, Ortona, Punta Penna e i contorni delle isole Tremiti: gli amanti delle foto panoramiche sono avvisati. Ancora poca strada e si giungerà presso il comprensorio di Rocca San Giovanni, dove calette sassose si avvicendano a scogliere a picco sul mare, sorge l'interessante centro di documentazione ambientale Costa dei Trabocchi.
Che dire poi di Fossacesia, una delle gemme dell'intera regione? Forse che dalla millenaria Abbazia di San Giovanni in Venere è possibile lasciarsi ammaliare da un panorama da favola o, ancora, che sui trabocchi si può gustare un menù fisso a base di pesce povero, garantendosi il proprio sogno di una notte di mezza estate.
Ed eccoci giunti a Torino di Sangro, da cui si potranno ammirare il mare, la parte terminale dell'omonima valle, un centro storico ricco di monumenti e, per chi ama la natura, il famoso bosco della Lecceta, riserva naturale con accanto il Cimitero Britannico dei caduti nella battaglia del '43. Anche Casalbordino vanta meraviglie naturalistiche come i boschi di San Savino e Don Venanzio, oltre ad una spiaggia di sabbia finissima e ai ruderi dell’Abbazia di S. Stefano in RivoMaris.
Vasto, l’antica Histonium, non ha poi bisogno di presentazioni. La parola si lascia al magnifico Golfo d’Oro e ai monumenti che immortalano l'illustre passato: la cattedrale di San Giuseppe, la chiesa di Santa Maria Maggiore, l'antico Castello Caldoresco e il Palazzo d’Avalos col suo Giardino Napoletano. Infine, San Salvo è l'ultimo comune della costa dei trabocchi: oltre alla chiesa di San Giuseppe e alla “Casa della Cultura”, che offre reperti romani e medievali, si consiglia il già citato Giardino Botanico, con tartarughe e piante protette, che impreziosisce un lungomare a tratti ancora incontaminato e selvaggio.