Castel del Monte è un piccolo – per non dire piccolissimo (visto che conta a malapena 450 abitanti) – borgo dell’Abruzzo. Eppure, nonostante le sue dimensioni molto contenute, non è un comune da sottovalutare, basti pensare alla sua presenza nel circuito dei borghi più belli d’Italia. Il paesaggio è eccellente: Castel del Monte, si erge dal massiccio del Gran Sasso e domina tutta la Valle del Tirino regalando, soprattutto nelle belle giornate di sole, un panorama mozzafiato. Il centro storico di Castel del Monte si presenta ai suoi visitatori con un'impronta altomedievale, in cui case in muratura di diverse dimensioni,simili a torri, creano un gioco architettonico di singolare bellezza. Molto interessanti da vedere le chiese – come quella di S. Marco Evangelista, la più antica, databile tra il XIV e il XV secolo, in stile rinascimentale – e la zona archeologica dove sono emersi i resti di una necropoli italica.
A Castel del Monte si tiene inoltre un evento particolare denominato Cellàri aperti. I cellàri sono le antiche abitazioni popolari in pietra a un solo vano e con finestrelle minute. In quest’unico vano la famiglia, anche molto numerosa, viveva, radunandosi d’inverno attorno al fuoco e dormendo in soppalchi ricavati nel poco spazio. Le associazioni locali, nell’intento di far rivivere le antiche tradizioni e far conoscere i modi di vivere della civiltà rurale di un tempo, organizzano da diversi anni una manifestazione durante la quale i cellàri vengono aperti ai visitatori. Un modo per immergersi nella vita quotidiana dei nostri antenati che vivevano in uno spazio angusto, con a disposizione quello che con una certa difficoltà possiamo chiamare arredamento spartano, in quanto consisteva a malapena in una cassapanca di legno, un tavolo e un giaciglio per dormire. Il focolare era sempre acceso e le donne di casa vi facevano bollire minestre e zuppe che poi venivano servite in tegami di terracotta.
Cellàri aperti è l’occasione per vivere, nelle case di un tempo, anche la gastronomia locale. Ci sarà infatti la possibilità di gustare i prodotti caratteristici locali che rimandano ai sapori di un tempo. Tra le produzioni gastronomiche tipiche ricordiamo il pecorino canestrato, definito prodotto agroalimentare tradizionale (PAT): una produzione che rimanda alla grande tradizione della transumanza, quando le greggi venivano trasferite lungo il Regio Tratturo Pescasseroli – Candela fino al Tavoliere delle Puglie per poi ritornare d’estate nei pascoli abruzzesi. Oggi si contano pochissimi produttori di pecorino canestrato, tra Castel del Monte, Ofena, Villa Santa Lucia e Calascio, che ancora alla maniera tradizionale ottengono il formaggio da latte di pecora, caglio e sale, lasciandolo in forma in canestri.
I Cellàri aperti quest’anno si terrà il 23 e 24 luglio 2016, anziché, come da tradizione, nel mese di giugno. Castel del Monte diviene lo scenario ideale per emozionarsi con la scoperta di antichi usi e sapori originali. Sarà anche possibile conoscere da vicino alcune tradizioni legate all’economia della pastorizia come la tosatura delle pecore e la lavorazione della lana e dei formaggi. E tal proposito perché non visitare anche il musei di Castel del Monte? Per chi non lo sapesse, questo borgo aquilano propone ai suoi visitatori un interessantissimo sistema museale a tema, tra pastorizia, lana, tessitura, lavoro nei campi e lavorazione del pane.
Come arrivare a Castel del Monte. Per chi viene in auto, sull’autostrada A14 uscire a Teramo, proseguire sull’autostrada A24 in direzione L’Aquila, uscendo a L’Aquila est, prendendo poi la SS17 per Castelvecchio Cavisio e quindi proseguendo per Castel del Monte lungo la SP8. Per chi viene da sud, dall’autostrada A14 in direzione Roma, si prende l’A25, per uscire a Bussi/Popoli, e proseguire con la SS153 a Capestrano innestandosi sulla diramazione per Ofena – Villa S. Lucia. Per chi viene in treno la stazione più vicina è L’Aquila e si prosegue con le autolinee ARPA.